Che si tratti di calcio, ciclismo, pallacanestro, rugby, pallavolo, atletica o tante altre discipline, il soprannome utilizzato per riferirsi agli atleti del Bel Paese è sempre lo stesso: gli Azzurri. Il motivo, naturalmente, è il colore della divisa indossata dalle selezioni italiane durante gli incontri internazionali. Ma da dove viene la preferenza per il colore azzurro?
La nazionale di calcio
Quest’anno la nazionale di Roberto Mancini è impegnata su tre fronti: le qualificazioni mondiali, il campionato europeo e la Final Four della Nations League. Un calendario particolarmente intenso!
La prima squadra nazionale di calcio è nata nel 1910. In mancanza di accordo sui colori della divisa ufficiale, la nazionale ha debuttato (e vinto) il 15 maggio 1910 contro la Francia indossando maglie bianche.
Il 6 gennaio 1911, durante un’amichevole contro l’Ungheria (persa dall’Italia per 1-0), la nazionale indossava per la prima volta la maglia azzurra, un azzurro molto intenso come il manto di Maria Vergine, a cui la casa reale dei Savoia era devota. Sul petto lo scudo sabaudo: una croce bianca su fondo rosso, cioè lo stemma di Casa Savoia.
Così il colore inizialmente adottato in onore dei Savoia, il blu Savoia, è diventato il colore della divisa principale della nazionale di calcio … con una brevissima parentesi negli anni 1930, quando la nazionale ha avuto una maglia completamente nera, voluta da Benito Mussolini.
In solo due occasioni gli Azzurri si sono vestiti di verde. La prima volta nel 1954 in occasione di un’amichevole vinta contro l’Argentina, anch’essa vestita di blu. E nel 2019, per la qualificazione agli Europei del 2020 contro la Grecia, ma non senza polemiche! Normalmente il verde è il colore della nazionale giovanile, gli Azzurrini. Visto che gran parte del gruppo di Mancini era basato sui giovani, il verde sembrava plausibile agli occhi dello sponsor (Puma). Molti tifosi invece non la pensavano così!
Lo scudetto tricolore
Dopo la vittoria della repubblica sulla monarchia (1946), la maglia da calcio è rimasta azzurra. Lo scudo sabaudo sul petto è stato sostituito dallo scudetto tricolore bianco, rosso e verde. Però, la prima apparizione dello scudetto tricolore su un campo da calcio risale già al 7 febbraio 1920.
Un gruppo paramilitare di “legionari” guidato dal poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio, patriota e grande appassionato di calcio, occupava la città (attualmente croata) di Fiume (Rijeka). All’occasione di una partita di calcio amichevole tra legionari italiani e civili locali, D’Annunzio ha fatto cucire uno scudetto tricolore, simbolo repubblicano, sulle maglie dei legionari italiani al posto dello scudo sabaudo.
Lo scudetto tricolore ancora oggi identifica la squadra che ha vinto il campionato di serie A e campeggia sulle divise azzurre della nazionale di calcio.
Divisa non solo azzurra
Dopo i calciatori, anche gli atleti italiani di altre discipline hanno gradualmente adottato la divisa di colore azzurro in ambito internazionale. A partire dall’Olimpiade del 1932, l’azzurro è diventato il colore nazionale.
Nonostante l’azzurro sia ormai il colore predominante della divisa principale, ad oggi la divisa bianca è utilizzata come seconda divisa da tutte le selezioni italiane. Anche la maglia da trasferta della nazionale di calcio è bianca.
Vediamo se gli Azzurri affronteranno i Diavoli Rossi nella finale della Nations League il 10 ottobre 2021 e di che colore si vestiranno: azzurro, bianco o verde!
P.S. Per gli appassionati (le appassionate 😉) delle maglie italiane: https://www.passionemaglie.it/la-maglia-azzurra-nei-suoi-100-anni-di-storia/