Chi arriva in volo a Palermo non può non restare impressionato dal paesaggio. [simple_tooltip content=’l’immensità delle montagne’]L’asprezza[/simple_tooltip] delle montagne, la varietà della vegetazione, il blu cobalto di un mare [simple_tooltip content=’

il mare protegge e custodisce i suoi segreti

‘]custode[/simple_tooltip] di segreti. Se vi si giunge dai centri ordinati del Nord Europa colpirà la [simple_tooltip content=’Subbuglio, caos esotico di gran e traffico collettivo, o di tanta gente, che affolla le strade, cioè un grande via vai di macchine o persone che crea un certo scompiglio’]confusione[/simple_tooltip]: delle strade, dei mercati, del traffico e il calore della gente che la abita. Dove un tempo c’erano giardini di aranci e limoni oggi sorgono [simple_tooltip content=’I quartieri esterni al limite di una città. ‘]periferie[/simple_tooltip] senza storia, ma appena il taxi si immetterà lungo viale della  Libertà, scorrere le facciate dei palazzi somiglierà a sfogliare un libro di storia.

E la storia con i suoi [simple_tooltip content=’Significato letterale: le pitture monocrome che riproducono mediante diversi toni grigi le luci e delle ombre.
Significato figurativo: alternanza di piaceri e dolori che fanno parte della storia di questa città ‘]chiaroscuri[/simple_tooltip] contiene una parte rivelata e una oscura e [simple_tooltip content=’Non palesato, tenuto nascosto per paura, pudore o vergogna’]inconfessata[/simple_tooltip]. Sì, Palermo è una città di misteri antichi e moderni. Chi furono i Beati Paoli, la setta che si riuniva nei passaggi sotterranei ed esercitava una giustizia contrapposta a quella del potere legale? E come nacque la mafia? Perché gli [simple_tooltip content=’Sentenza solenne proclamata dal tribunale dell’inquisizione contro il reo: è un rito di penitenza di eretici e apostati condannati dall’Inquisizione. “Auto de fé” in spagnolo significa “trattamento della fede’]autodafé[/simple_tooltip] (manifestazioni religiose in cui venivano bruciati davanti a un pubblico immenso i colpevoli di [simple_tooltip content=’Interpretazione personale, contrastante con una religione basata su dogmi ufficialmente riconosciuti e dunque contraria a una verità di fede proposta dalla chiesa cristiana o cattolica come rivelata da Dio. Bestemmiare’]eresia[/simple_tooltip]) si [simple_tooltip content=’Derivare da qualcosa. Far nascere. Avere inizio, cominciare da un determinato punto’]originavano[/simple_tooltip] spesso come vendetta e [simple_tooltip content=’Sottrazione con violenza, o inganno, spesso illecitamente, di quanto altri possiedono. Dopo la spoliazione queste persone sono ridotte a vivere in miseria’]spoliazione[/simple_tooltip] di ricchezza? E perché la Sicilia fu ultima a liberarsi, cento anni dopo la Spagna, dell’Inquisizione? Come mai tra fine 800 e primi 900, Palermo fu centro di grandi [simple_tooltip content=’Fabbrica, stabilimento industriale.’]opifici[/simple_tooltip] industriali scomparsi poi nella seconda parte del secolo scorso?

Queste domande, spesso senza risposta, si pongono i siciliani e i visitatori che si muovono tra le vie e i palazzi di una Sicilia che porta sulla propria pelle i segni dei popoli che l’hanno dominata e delle civiltà che l’hanno trasformata, mutano a loro volta.

Palermo felicissima, la città dove trascorse l’infanzia e l’adolescenza Federico II, sede del più antico Parlamento d’Europa e oggi dell’Assemblea regionale siciliana [simple_tooltip content=’

L’ambiente in cui si svolge l’azione di un’opera narrativa, teatrale o cinematografica.

‘]fa da sfondo[/simple_tooltip] al romanzo Il Palazzo dei Re.

“La biblioteca si affacciava su una delle principali vie storiche di Palermo, l’antica via Toledo, delimitata da una grande porta monumentale dedicata alla visita di Carlo V e al suo ingresso in città dopo la battaglia di Tunisi e, dalla parte opposta, quasi sul mare, da un’altra porta chiamata Felice in onore di un [simple_tooltip content=’

Colui che esercita il potere in nome del re in un regno (o parte di un regno) in cui costui abitualmente non c’è.

‘]viceré[/simple_tooltip] che seppe manifestare indipendenza verso il [simple_tooltip content=’Il re, il monarca, capo di un Stato retto a monarchia. Che gode la più alta sovranità. Padrone assoluto.’]sovrano[/simple_tooltip] di allora.

Volgendo lo sguardo ora verso l’alto in direzione di Porta Nuova, ora verso il mare, vedeva racchiusi tra le estremità di una via, lo spirito e l’essenza di un popolo, [simple_tooltip content=’Che dondola. A pendolo. Irresoluto, esitante. Essere gettato da un lato a l’altro, trovarsi in acqua turbolente’]oscillante[/simple_tooltip] tra [simple_tooltip content=’L’inginocchiarsi. Come per esempio si fa in chiesa, davanti all’altare. Come atto di sottomissione’]genuflessione[/simple_tooltip]  e riscatto, [simple_tooltip content=’Offerta gentile, formula di cortesia, manifestazione di onore, rispetto, devozione’]omaggio[/simple_tooltip] al potente e orgogliosa affermazione di sé”.

Un passo del libro che come una fotografia opera un fermo immagine su un tratto fondamentale della Sicilia: la ribellione e [simple_tooltip content=’Consenso tacito o non pienamente espresso. Condiscendenza inerte. Atteggiamento passivo, carattere remissivo’]l’acquiescenza[/simple_tooltip] al potere. Se i Vespri furono il moto medioevale che portò alla cacciata dei francesi, per lunghi secoli gli spagnoli regnarono indisturbati. Occorre arrivare a Garibaldi e alla cacciata dei Borboni per trovare un cambiamento altrettanto radicale.

E nel romanzo, sospeso tra fatti reali e percorsi [simple_tooltip content=’Che ha l’aspetto, l’apparenza della verità e perciò potrebbe anche essere vero e accettato per tale. Plausibile’]verosimili[/simple_tooltip], una Palermo ancora davvero da scoprire cerca il suo riscatto. Un potere legale [simple_tooltip content=’Associarsi, unirsi o mettersi insieme con altri per fini poco lodevoli o per affari poco puliti. Accozzaglia di persone o di cose. Ha di solito un senso spregiativo’]combutta[/simple_tooltip] con i criminali, un giornalista indipendente non si rassegna, l’evidenza nasconde la [simple_tooltip content=’Bugia. Dichiarazione con cui si altera consapevolmente la verità e che dunque è il contrario della verità’]menzogna[/simple_tooltip], e [simple_tooltip content=’In questo contesto: liberazione da una tradizione, un stile di vita, difficile da cambiare, che chiede grande sacrificio e convinzione’]il riscatto[/simple_tooltip] dal percorso che la tradizione vorrebbe immutabile arriva attraverso il sacrificio liberatorio. E anche se il presente appare oscuro, la luce della liberazione è l’orizzonte verso cui speditamente marciamo.

Aldo Penna

De leefwereld van de Siciliaanse auteur Aldo Penna, auteur van het boek “Il silenzio imperfetto” (de onvolmaakte stilte) is sterk verweven met zijn directle leefomgeving, met name de stad Palermo,waar hij woont en werkt. Hij voelt zich sterk verbonden met de Siciliaanse antimaffiabeweging, en dat vertaalt zich in zijn werk. Hoofdpersonage van zijn boek is onderzoeksjournalist Gaetano Flores die de links die er bestaan tussen politiek en maffia aan de kaak wil stellen.