Gabriella Badano e Mirella Armelio
Racchiusa tra l’azzurro cristallino delle acque del mar Ligure e il verde e l’argento degli olivi che sembrano scendere al mare, fascia dopo fascia, Imperia è una città di 42 mila abitanti, capoluogo di provincia ligure, al confine con la Francia.
Nacque, dopo un lungo e controverso iter di decenni, il 21 ottobre del 1923, con un decreto reale che riuniva i due comuni principali, Porto Maurizio ed Oneglia, e altri 9 comuni minori circostanti.
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Le fu dato il nome Imperia, dal nome del [simple_tooltip content=’corso d’acqua caratterizzato da estrema variabilità di deflusso, con alternanza di piene violente e di portate limitate o nulle’]torrente[/simple_tooltip] che separava le due città, un po’ perché “neutrale” rispetto alle tante contrastanti proposte, un po’ in linea con la politica dell’epoca, di cui restano ancora oggi tracce nell’architettura razionalista degli edifici civici costruiti in quegli anni tra le due città: il Municipio, il Palazzo delle Poste, l’Ufficio Tecnico Erariale. Furono costruiti in una zona allora disabitata, per unificare la città appena nata, realizzando un grande giardino, tutt’ora esistente, coprendo, anche in modo simbolico, il [simple_tooltip content=’canale di scolo delle acque, lungo i campi o le strade di campagna’]fossato[/simple_tooltip] che divideva le due città.
Il mare e gli ulivi sono stati le costanti della vocazione produttiva della città, assieme all’industria alimentare, di cui oggi rimane un’unica grande azienda, olearia, la Carli, assieme a molte realtà olearie minori, diffuse sul territorio e nelle frazioni.
Storicamente Oneglia è stata più dedita all’industria alimentare, pasta e olio soprattutto, mentre Porto alla pesca e turismo; oggi l’attività della pesca permane nelle due realtà, trasformata e potenziata ad Oneglia e mantenuta a Porto Maurizio e sono nate numerose attività artigianali legate alla trasformazione e conservazione dei prodotti ittici, le acciughe salate e sott’olio, dell’olivicoltura e agricoli. Ad Oneglia la [simple_tooltip content=’la qualità e la dote di chi è lungimirante; attitudine a vedere lontano nel tempo’]lungimiranza[/simple_tooltip] degli operatori ha arricchito la tradizionale attività della pesca con nuove opportunità: la pesca turismo e la ristorazione sui pescherecci ancorati nel porto.
A Porto Maurizio il porto turistico è stato ampliato, ad Oneglia l’attività del porto commerciale è molto ridotta e cerca modalità di riconversione.
La bellezza del mare e delle coste, il clima tipicamente mediterraneo, straordinariamente mite anche nei mesi invernali, addolcito dal mare, protetto a nord dallo sbarramento naturale delle brevi vallate retrostanti e dal crinale di sommità e illuminato dal sole sempre presente, la ricchezza storico-culturale sono vettori turistici su cui ha iniziato a contare l’economia cittadina.
L’istituzione del Santuario dei Cetacei nell’area antistante la città, posta nel triangolo tra Toscana, Corsica e Monaco, nella vicina costa francese, offre la straordinaria opportunità del Whale Watching, l’avvistamento su barche dedicate, dei grandi mammiferi marini a poche miglia della costa: un’esperienza indimenticabile!
La struttura urbana della città, proprio a partire dalla diversità e dalla ricchezza della sua storia, offre molti scenari di incredibile incanto.
A Porto Maurizio il Parasio (dal latino Palatium, un antico torrione che era usato come fortezza e come carcere, sulla [simple_tooltip content=’il punto più alto di un’elevazione naturale del terreno: la s. di un monte, di un colle’]sommità[/simple_tooltip], dove ora c’è una piazzetta alberata), occupa, col suo abitato storico, quasi l’intero promontorio sul mare. Le sue vie scoscese, gli alti antichi palazzi in bilico tra terra e cielo, con possenti portali di pietra, i caruggi (viottoli) che intrecciano, con percorsi ovali intervallati da scalinate, la strada principale che sale fino in cima, un tempo cinto da mura, dal medioevo abbattute e allargate per contenere l’incremento della popolazione, offrono una scenografia urbana suggestiva. L’oratorio di San Pietro, la chiesa e le logge di Santa Chiara, erette sulle antiche mura, sono in una splendida posizione panoramica sul litorale sottostante. Agli inizi del Novecento la strada verso la Francia, che passava all’interno della cittadina, divenne troppo stretta; fu costruito così l’odierno Corso Garibaldi, percorso veicolare, ma anche bella passeggiata sul mare.
Borgo Foce, suggestivo borgo di pescatori, recentemente ristrutturato, porticciolo di “gozzi”, barche da pesca, con suggestivi ristoranti sul mare, collegato a Borgo Marina, sede del porto turistico, da una passeggiata pedonale, “degli innamorati”, a picco sul mare, da cui si può ammirare, nelle acque sottostanti le ciappe dell’antica strada romana.
Antichi giardini realizzati da illustri botanici interrompono il cammino e invitano alla sosta.
La suggestione di questi borghi antichi contrasta talvolta con le nuove costruzioni nelle zone collinari, puntellate di ville e case sparse, stridenti per dimensione e stile col contesto.
Oneglia, a levante, che si estende sulla piana alluvionale a sinistra del torrente Impero, è la parte più estesa della città; il suo centro è caratterizzato da un’architettura d’impronta piemontese, che testimonia il passato Regno dei Savoia, con i portici e la piazza centrale, oggi Piazza Dante, da cui si diramano le vie del centro e il nucleo storico alle spalle del porto, di origine medioevale.
Molto suggestivo e caratteristico il porticato di Calata Cuneo, sul porto di Oneglia, [simple_tooltip content=’passare sopra o al di là’]sormontato[/simple_tooltip] da antichi edifici decorati con i tipici colori dei borghi marinari della Liguria, una banchina antistante densa di fascino, da cui si osservano i pescherecci che rientrano in porto e portano il pesce appena pescato nelle pescherie sotto i portici, dove si trovano numerosi ristoranti tipici.
In questa terra di confine tra mare e montagna sono molti i monumenti, i palazzi ed i musei che vale la pena di visitare. Tra le tappe da non perdere c’è l’oratorio di San Pietro, l’edificio religioso più antico di Imperia, il Santuario di Santa Croce alla sommità del Monte Calvario, col Museo delle Confraternite, l’ospizio dei Cavalieri di Malta a Borgo Marina, del XIII secolo, che diede ospitalità a Francesco Petrarca, gli antichi palazzi Lercari-Pagliari, Lavagna e Strafforello, Porta Martina, l’ultima testimonianza delle mura medioevali, sul Parasio, lo storico Teatro Cavour, a Porto Maurizio e “Lo Spazio Vuoto” spazio teatrale contemporaneo, ad Oneglia.
Ad Oneglia, il Palazzo Doria (dove nel 1466 nacque il famoso ammiraglio Andrea Doria), Villa Grock, incantevole e magica casa ritiro del famoso artista clown svizzero del primo Novecento, la Casa Rossa, su Capo Berta verso Diano Marina, del poeta Angelo Silvio Novaro, l’ex palazzo comunale di Oneglia, il Caffè Pasticceria Piccardo, del 1905, locale storico, la Biblioteca Civica “Leonardo Lagorio”, situata nell’ex palazzo di giustizia.
Splendidi ed inconsueti Musei arricchiscono l’offerta culturale della città: Il Museo del Presepe, con le statue del Maragliano e la vicina Pinacoteca Civica, il MACI, museo di arte contemporanea con, tra le altre, opere di Fontana, Delaunay, Campigli, Marini, sito nella suggestiva Villa Faravelli, il Museo dell’Olivo presso lo stabilimento della Ditta Carli, il Museo del Circo, a Villa Grock, dove è stato allestito un viaggio multimediale nella creatività, in cui ci si riflette in specchi magici, si aprono armadi delle meraviglie, [simple_tooltip content=’farsi vedere, presentarsi allo sguardo’]appaiono[/simple_tooltip] antichi fantasmi dal nulla.
Di recente apertura, il Museo Navale internazionale, un viaggio nella storia, nei reperti, nelle storie che hanno fatto grande la marineria, che profuma di sale e di avventura, strutturato per sale tematiche: il lavoro dell’uomo sul mare, la guerra sopra e sotto il mare, il viaggio per mare, per necessità o per diletto, raccontando dell’emigrazione e dei grandi transatlantici, lo sport legato al mare.
Eventi attraenti arricchiscono l’offerta turistica della città: a settembre le “Vele d’epoca”, raduno biennale internazionale di barche d’epoca a vela, a novembre “Olioliva”, la fiera annuale dell’olio nuovo e dei prodotti gastronomici liguri, il Video Festival, alla fine di aprile, la Fiera del libro agli inizi di giugno.
In ultimo le specialità gastronomiche tipiche: la “piscialandrea”, ovvero la pizza all’Andrea, condita con aglio, acciughe, origano ed olio di oliva, la “farinata”, una torta salata, molto bassa, preparata con farina di ceci, acqua, sale e olio extravergine di oliva, il pesto, una salsa a crudo che esalta la Liguria, terra di erbe aromatiche, che si ottiene pestando il basilico col sale, i pinoli, l’aglio di Vessalico, condito con parmigiano, pecorino e olio extravergine di oliva, con cui si condiscono lasagne e trofie.
Insomma, una città mediterranea, di vento e di mare, ricca di memoria e di fascino, da percorrere a piedi, per scoprirne le caratteristiche dette e le molte da scoprire, da cui, in poco più di mezz’ora si possono raggiungere faggete e boschi di straordinaria bellezza e i borghi montani del Parco delle Alpi Liguri.
[/wpmem_logged_in] [wpmem_logged_out]Vocabolario:
• Torrente: corso d’acqua caratterizzato da estrema variabilità di deflusso, con alternanza di piene violente e di portate limitate o nulle
• Fossato: canale di scolo delle acque, lungo i campi o le strade di campagna
• Lungimiranza: la qualità e la dote di chi è lungimirante; attitudine a vedere lontano nel tempo
• Sommità: il punto più alto di un’elevazione naturale del terreno: la s. di un monte, di un colle
• Sormontare: passare sopra o al di là
• apparire: farsi vedere, presentarsi allo sguardo
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