Lo sanno anche le pietre, il calcio è indubbiamente lo sport più amato in Italia. Il campionato ci fa litigare e risveglia campanilismi e rivalità storiche, mentre le seguitissime gare della Nazionale, riescono a mettere tutti d’accordo e rappresentano i pochi momenti in cui ancora si riesce a [simple_tooltip content=’1. vedere indistintamente o di sfuggita 2.(fig.) intuire; prevedere vagamente’]intravedere[/simple_tooltip] un barlume d’orgoglio nazionale in grado di accomunare le diverse fasce sociali. Ma come è arrivato il calcio in Italia? Quando e dove e per merito di chi?
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Fu Edoardo Bosio a portare il calcio in Italia tra il 1887 e il 1889, e precisamente a Torino. Bosio (1864 – 1927) viene ricordato oggi come un imprenditore e calciatore italiano, fondatore e giocatore del Torino Football & Cricket Club. Costui fondò nel 1845 il primo [simple_tooltip content=’stabilimento per la fabbricazione della birra’]birrificio[/simple_tooltip] d’Italia a Torino. Diplomatosi ragioniere, fu assunto dalla Thomas & Adams di Nottingham, una ditta tessile. Fu proprio durante i suoi soggiorni inglesi che conobbe il football, sport praticato nel Regno Unito almeno sin dal 1863. Ritornato nel 1887 a Torino, fondò assieme ai colleghi d’oltre Manica della filiale torinese della Thomas & Adams, il Torino Football & Cricket Club, società sportiva che praticava varie discipline sportive, tra cui calcio e canottaggio. Era dotata di una divisa a righe rossonere con colletto bianco, berretto e calzoni lunghi.
Lo sport riuscì ad attrarre subito l’interesse della giovane nobiltà e si sa per certo che nel 1889, il principe Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, il barone Cesana, il marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia e altri rappresentanti dell’aristocrazia, fondarono la Nobili Torino. E a quanto pare, fu proprio Luigi Amedeo (meglio conosciuto come Duca degli Abruzzi) a mettere in palio il trofeo che avrebbe costituito il premio per la squadra vincitrice del primo campionato italiano di calcio, che ebbe luogo nel 1898, all’interno del programma dei festeggiamenti del cinquantenario dello Statuto Albertino, [simple_tooltip content=’chi ha dato origine a una famiglia, a una stirpe, o addirittura all’umanità’]progenitore[/simple_tooltip] della Costituzione d’Italia.
Si può affermare con certezza che il calcio delle origini, in Italia, aveva le squadre migliori a Torino e Genova, e proprio il Genoa Football and Cricket Club, club fondato nel settembre 1893 da un gruppo di britannici residenti nel capoluogo ligure (con il nome di Genoa Cricket & Athletic Club fino al 1897), si aggiudicò il primo campionato italiano. Come detto sopra, la gara che assegnò per la prima volta il titolo di campione nazionale si svolse a Torino, e vide contrapposte l’Internazionale di Torino e, appunto, il Genoa F&C Club. Risultato? 2 a 1 per il Genoa, con gol decisivo di Leaver.
Bisogna ora dire che, il porto di Genova aveva un’importanza capitale nell’economia di fine Ottocento, importanza che aumentò ancora di più nel periodo dei lavori al Canale di Suez. Lì si trovavano molti sudditi della Corona britannica, e ovviamente questi, continuavano a praticare in Italia gli sport praticati anche in patria. Partita come associazione sportiva per soli britannici, il Genoa, quarto club d’Italia in ordine di fondazione in quegli anni e attualmente, club più antico d’Italia tra quelli in attività, si aprì anche agli italiani dal 1897, grazie al socio James Richardson Spensley, il vero [simple_tooltip content=’termine usato soltanto nel Convivio, non solo nel significato proprio di creatore di cose d’arte, di artista, ma anche, in senso più esteso, come artigiano, e ancora più largamente “operatore delle arti liberali”’]artefice[/simple_tooltip] della nascita del Genoa come club principalmente calcistico. Il 2 gennaio 1899 Spensley, per dare risalto allo sport più praticato dai soci e che aveva già portato in bacheca due titoli nazionali, propose il cambiamento di denominazione in Genoa Cricket and Football Club.
All’epoca del primo campionato italiano, esistevano le seguenti squadre: la Società Ginnastica Torino, la Juventus (fondata nel 1897 a Torino), l’Internazionale Torino, il Football Club Torinese (del Marchese Ferrero di Ventimiglia), l’Unione Pro Sport Alessandria, il Football Club Liguria, più alcune altre squadre come la SEF Mediolanum e la Cristoforo Colombo di Genova. Si può dire dunque con tranquillità che il calcio italiano nasce a Torino, ma la squadra più forte delle origini fu indubbiamente il Genoa, che riuscì a vincere i primi tre campionati italiani battendo in finale sempre una squadra di Torino.
Ma il destino del Genoa è stato poco fortunato: già dagli anni Trenta inizia un lento [simple_tooltip content=’fase di decadenza’]declino[/simple_tooltip] che porterà la compagine ligure ai margini del grande calcio, fatto che contrasta invece con la crescita rapida dell’altro grande team genovese, la Sampdoria, squadra fortissima negli anni Ottanta e Novanta, vincitrice tra il 1985 e il 1994 di vari titoli, nazionali ed europei. Creata il 12 agosto 1946 dalla fusione tra la Sampierdarenese e l’Andrea Doria, la Sampdoria è tuttora decima fra i club con la migliore tradizione sportiva in Italia, avendo vinto uno scudetto, 4 Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa italiana, oltre a raggiungere una finale dell’allora Coppa dei Campioni, persa negli ultimi minuti con il Barcellona di Koeman e Laudrup.
Per il Genoa invece, l’ultimo campionato, il nono, fu vinto nel 1924 e la prima e unica Coppa Italia nel 1937, dopodiché i tifosi si sono [simple_tooltip content=’rendere contento o soddisfatto’]accontentati[/simple_tooltip] sempre di trofei minori, come il Campionato di Serie B del 1989 e la Coppa Anglo-Italiana del 1996. Tornerà mai davvero grande il “Grifone”? Nel frattempo, aspettiamo il prossimo derby “della lanterna”, una delle sfide stracittadine più sentite al mondo, perché quest’anno in Serie A figurano entrambe le compagini genovesi.
[/wpmem_logged_in] [wpmem_logged_out]Vocabolario:
• Intravedere: 1. vedere indistintamente o di sfuggita 2.(fig.) intuire; prevedere vagamente
• Birrificio: stabilimento per la fabbricazione della birra
• Progenitore: chi ha dato origine a una famiglia, a una stirpe, o addirittura all’umanità
• Artefice: termine usato soltanto nel Convivio, non solo nel significato proprio di creatore di cose d’arte, di artista, ma anche, in senso più esteso, come artigiano, e ancora più largamente “operatore delle arti liberali”
• Declino: fase di decadenza
• Accontentare: rendere contento o soddisfatto
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